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Emorroidi

Emorroidi

COSA SONO LE EMORROIDI

Le emorroidi sono strutture di tessuto spugnoso, caratterizzato da una forte presenza di capillari, vene ed arterie, situate nel canale anale. Qui formano dei veri e propri “cuscinetti” che rivestono un importante ruolo nella continenza di feci e gas e, durante la defecazione, nel ridurre il trauma del passaggio delle feci stesse. Si distinguono in:

  • emorroidi interne: collocate all’interno dell’orifizio anale, al di sopra della linea dentata (chiamata anche “linea del dolore” perché al di sotto di essa si percepiscono gli stimoli dolorosi);
  • emorroidi esterne: poste al di sotto della linea dentata.

 

LA MALATTIA EMORROIDARIA: DIFFUSIONE E CAUSE

Quando le strutture di tessuto spugnoso subiscono alterazioni o modificazioni, può subentrare la malattia emorroidaria che, nel linguaggio comune, viene impropriamente identificata con lo stesso termine “emorroidi”. Si tratta certamente di una delle problematiche più diffuse, soprattutto nel mondo occidentale, tanto che, secondo alcuni studi, oltre il 40% della popolazione adulta ne soffrirebbe almeno una volta nella vita. Vi sono numerosi fattori e componenti diversi che possono contribuire o determinare la malattia emorroidaria, tra i più comuni possiamo individuare:

  • familiarità;
  • età;
  • obesità;
  • stitichezza;
  • abuso di lassativi;
  • diarree;
  • dieta povera di fibre;
  • sforzi accentuati;
  • sport traumatizzanti (ciclismo, motociclismo, equitazione);
  • scarsa attività fisica;
  • rimanere lungo tempo seduti durante l’arco della giornata;
  • gravidanza.

 

COME SI MANIFESTA LA MALATTIA EMORROIDARIA?

La malattia emorroidaria si manifesta con sintomi di natura vascolare che spesso possono essere confusi con manifestazioni comuni ad altre patologie. I sintomi più frequenti sono:

  • sanguinamento;
  • prurito;
  • dolore e/o bruciore;
  • secrezioni di muco;
  • senso di pesantezza nella zona interessata;
  • prolasso.

La malattia emorroidaria è caratterizzata da una fuoriuscita dei cuscinetti emorroidari durante la defecazione, che però nei casi di minore entità rientrano subito dopo spontaneamente. Con l’evolversi della patologia, tale fenomeno tende a peggiorare, portando i cuscinetti emorroidari a prolassare, e il paziente si vede costretto riposizionarli manualmente. Nello stadio più grave della malattia, i cuscinetti emorroidari prolassati invece restano all’esterno in modo permanente.
 

GRADI DI PROLASSO DELLE EMORROIDI 

La classificazione delle emorroidi riveste una grande importanza per la scelta del trattamento da seguire. Secondo la classificazione più comune, la malattia emorroidaria puó essere classificata in quattro gradi:

  • I Grado: caratterizzate da infiammazione, possibilità di sanguinamento ma assenza di dolore e senza prolasso esterno.
  • II Grado: infiammazione e moderata congestione emorroidaria. In questo caso vi é un prolasso esterno solo sotto sforzo (solitamente durante la defecazione) che rientra autonomamente terminato lo sforzo.
  • III Grado: caratterizzato da congestione ed un’importante prolasso esterno sempre sotto sforzo. Le emorroidi in questo caso rientrano solo aiutandosi manualmente.
  • IV Grado: importante congestione emorroidaria ed infiammazione. Il prolasso è perenne ed è impossibile ridurre manualmente i gavoccioli.

 

CURE E TERAPIA CHIRURGICA: COME GUARIRE DALLE EMORROIDI 

La prima cosa da fare quando si sospetta di soffrire di malattia emorroidaria è quella di rivolgersi ad un medico specialista in proctologia, evitando di aggravare la situazione ricorrendo a rimedi fai-da-te o basandosi sui consigli raccolti attraverso siti internet di dubbio valore scientifico. Il trattamento delle emorroidi può essere estremamente vario, influenzato da molteplici fattori (grado, sintomi, frequenza dei disturbi, condizioni fisiche, malattie associate). La cura delle emorroidi puó essere sostanzialmente suddivisa in:

  • Conservativa: consigliata nella malattia emorroidaria di I e II grado caratterizzata da una sintomatologia minore. Prevede una dieta ricca di scorie ed eventuale integrazione di fibre, assunzione di liquidi, astensione dal consumo di alimenti irritanti, alcool, adeguata igiene intima con appositi detergenti, eventuale terapia farmacologica prescritta.
  • Parachirurgica: trova la sua applicazione nella malattia emorroidaria di I, II e talvolta di III grado. Questo tipo di trattamento é costituito da tecniche strumentali ambulatoriali eseguite con l’ausilio di un anoscopio. Tra i trattamenti ricordiamo la legatura elastica, la scleroterapia, la fotocoagulazione e la crioterapia.
  • Chirurgica: è solitamente indicata nella malattia emorroidaria di II grado con sintomatologia più accentuata, III e IV grado. Le tecniche chirurgiche, così come le scelte anestesiologiche possono essere diverse a seconda del quadro clinico.

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