Le lesioni dello sfintere anale da parto vaginale rappresentano una complicanza significativa e potenzialmente debilitante. Queste alterazioni si manifestano quando il muscolo dello sfintere anale si lacera parzialmente o completamente, causando dolore, disagio e problemi a lungo termine. Comprendere l’origine e le implicazioni di queste lesioni è fondamentale per la prevenzione e la gestione efficace, garantendo il benessere delle neo-mamme.
I gradi delle lacerazioni da parto
Le lacerazioni da parto sono ferite che si verificano nei tessuti del perineo durante il parto vaginale. Questo fenomeno è comune nei parti naturali, in cui i tessuti devono distendersi notevolmente per permettere il passaggio del bambino. Le lacerazioni possono variare in gravità e in profondità, e vengono classificate secondo quattro gradi principali:
- I grado: le lacerazioni di I grado sono le meno gravi ed interessano soltanto lo strato superficiale della pelle, senza coinvolgere i muscoli sottostanti. Spesso guariscono spontaneamente nel giro di qualche settimana, anche se in alcuni casi possono essere applicati pochi punti di sutura per accelerare la guarigione o migliorare il comfort della paziente. Il dolore associato a queste lacerazioni è generalmente minimo.
- II grado: le lacerazioni di secondo grado sono più profonde rispetto a quelle di I grado, coinvolgendo non solo la pelle ma anche i muscoli del perineo (ossia la zona tra l’apertura vaginale e l’ano). Questo tipo di lacerazione è più comune e prevede l’applicazione di punti di sutura per garantire una corretta guarigione, che potrà richiedere alcune settimane.
- III grado: si estendono attraverso la pelle e i muscoli fino a coinvolgere lo sfintere anale, ovvero l’anello muscolare che circonda l’apertura anale e possono avere un impatto significativo se non trattate correttamente. Le lacerazioni di III grado richiedono una sutura più complessa e potrebbero essere necessari interventi specialistici. Il tempo di recupero è più lungo rispetto ai gradi precedenti e il dolore può essere più intenso, spesso richiedendo farmaci più potenti per la gestione.
- IV grado: sono le più gravi e rare. In questi casi, la lacerazione non si limita allo sfintere anale, ma si estende anche al canale anale e talvolta fino alla mucosa rettale. Le conseguenze di una lacerazione di IV grado possono essere molto serie, includendo il rischio di incontinenza fecale e infezioni. Per questo motivo il trattamento è solitamente chirurgico, la ripresa può essere lunga ed impegnativa per la neo-mamma.
Cause delle lesioni dello sfintere anale
Durante il parto vi sono alcuni fattori di rischio che aumentano le possibilità di subire una lacerazione ano-rettale:
- L’uso di strumenti come il forcipe o la ventosa per favorire la fuoriuscita del neonato.
- Il peso elevato del neonato alla nascita (noto come macrosomia fetale).
- Un travaglio particolarmente lungo o, al contrario, un’espulsione troppo veloce del bambino.
- Precedenti gravidanze multiple con operazioni.
- L’episiotomia, ovvero un intervento chirurgico con cui si incide con le forbici il perineo quando la testa del feto affiora alla rima vulvare per allargarla e favorirne l’uscita. Nei casi non necessari questa pratica può essere associata ad un rischio maggiore di lacerazioni dello sfintere.
Complicanze da lesioni ano-rettali
Le donne che subiscono una lesione dello sfintere anale possono presentare una varietà di sintomi, che vanno dal dolore intenso nella zona perineale subito dopo il parto, a sintomi a lungo termine che incidono profondamente sulla salute fisica, psicologica, sociale e sessuale della donna. Le complicanze più comuni in presenza di lesioni dello sfintere anale nel parto sono:
- Dolore perineale acuto e persistente, specialmente durante i movimenti o la minzione.
- Difficoltà nel controllo intestinale (incontinenza fecale e/o rilascio involontario di gas).
- Cicatrizzazione dolorosa.
- Disfunzioni sessuali.
- Dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia).
In questo primo appuntamento abbiamo introdotto la classificazione, le cause e le complicanze delle lesioni ano-rettali da parto. A ottobre, continueremo ad approfondire l’argomento per offrire una panoramica completa su questa delicata tematica, parlando di prevenzione e dei trattamenti disponibili.
I contenuti di questa pagina sono esclusivamente ad uso informativo e in nessun caso devono sostituire il parere, la diagnosi o il trattamento prescritti dal proprio medico curante. La risposta allo stesso trattamento può variare da un paziente all’altro. Consultatevi sempre con il Vostro medico su qualunque informazione relativa a diagnosi e trattamenti ed attenetevi scrupolosamente alle sue indicazioni.